Francesco è un regista spietato con suo padre, Franco, che si sforza goffamente di recitare. È il making of di un film mai finito, è una prova per superare l’incomunicabilità tra un padre ingegnere e un figlio regista.
Nina e Jago sono fratello e sorella, complici di un rapporto che non ha più nulla di affettivo. Si rivedono in seguito alla morte della madre e quel momento diventerà un luogo sospeso nel tempo.
Un regista racconta una barzelletta razzista: è un atto performativo. Chiuso in un garage proietta la propria biografia. Non resiste, però, alla tentazione di falsificare l’esistenza con il sogno.
Il Regina Pacis è stato il più grande Cpt d’Italia. Dopo anni di abbandono, è acquistato da privati per diventare un resort. La ristrutturazione riporta alla luce i segni di un passato fatto di violenze e soprusi.
Paesaggi incontaminati e creazioni umane si alternano in una moltitudine di tecniche in computer grafica, di immagini e video reali, ricostruzioni digitali di foreste, montagne, e aree sovrappopolate: una esplosione ove la natura prevale sul frenetico sviluppo dell’uomo.
Attraverso un viaggio a ritroso nella memoria, una donna e un uomo ripercorrono i momenti più importanti della loro storia d’amore. Un’animazione delicata dove un ricordo tira l’altro.
Attraverso una segreteria telefonica viene sbobinata una storia, messaggio dopo messaggio. La luce entra a malapena in questa casa rimasta chiusa per anni, dove i mobili e l’atmosfera di una vita passata sono rimasti intatti.
La storia inizia con un invito a liberare la mente e a rilassarsi, mentre il caos invade lo schermo. Una folla indistinta sembra non sapere dove andare, in realtà stanno tutti dormendo e vogliono solo sognare.
Nel punto più a sud della Sardegna, vivono cinque uomini che condividono un ambiente fertile ma ostile. Oscillando tra il tempo e la morte, siamo condotti in un mondo, dove solo i cacciatori restano vivi.
Napoleone, teneramente disperato, incontra i segni tangibili della fine prossima della nostra società.